Oggi vorrei condividere con voi alcuni miei pensieri sulle crisi di coppia.

Tra i miei pazienti, ce ne sono molti che riconoscono di essere in situazioni difficili con il proprio partner. Mentre li ascolto parlare, noto un pattern comune in molte situazioni, una trama che si sviluppa in maniera simile fra persone diverse. Cercano la felicità nel rapporto invece che in loro stessi.

Questa dinamica porta ad assuefazione. Richiediamo al partner un gesto che dimostri il suo amore nei nostri confronti, lo riceviamo e proviamo felicità. La proviamo in una maniera onesta, e ci infiliamo così, senza rendercene conto, in un circolo vizioso di dipendenza. Più riceviamo più facciamo l’abitudine a questi stimoli, a questi gesti. Diventano normali, non ci bastano più.
Cominciamo allora a chiedere di più, a pretendere dell’altro. Il nostro cervello chiede sempre stimoli nuovi, li chiede a noi, ma trasliamo questa richiesta sul nostro partner.

Ma ad un certo punto la corda, continuando a tirarla sempre di più, si spezza. Abbiamo creato la nostra crisi di coppia senza nemmeno rendercene conto ma crediamo che il nostro partner sia il colpevole. Abbiamo creato un rapporto basato sulla concezione che chi è al nostro fianco sia l’unico responsabile della nostra felicità.

Cosa possiamo fare?

La risposta non può essere unica. Ogni relazione è un mondo, ogni relazione è diversa, come sono diverse le persone che la vivono.
Però mi sento di darvi un consiglio: prendetevi un’ora per voi, accomodatevi su una panchina, al sole, rilassatevi, e ragionate su questa tematica. Chiedetevi se c’è davvero qualcosa che non funziona nel vostro rapporto o se siete caduti in questa trappola.

La domanda che dovreste farvi è: “Sono felice con me stesso?”. Potreste rendervi conto che state semplicemente proiettando la vostra infelicità nel rapporto di coppia, chiedendo la luna ad una persona che vi ama.

3 Commenti

  1. Che dire…articoli straordinari. Riflessioni a cui da soli non potremmo arrivarci. Realtà che ci appartengono ma che a volte ignoriamo. Forse per paura…

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