“Mentre la vita va avanti possiamo coltivare la nostra serenità”
Psicologo Brescia – Davide Munaro
Gli attacchi di panico si possono vincere
Il dipinto sospeso
Proviamo a pensare agli attacchi di panico come a un quadro appeso nel nostro salotto. Se ne sta là sul muro da tanti anni, quasi ci siamo dimenticati che esiste. Si trova nello stesso punto in cui è sempre stato e in cui sempre sarà.
Un giorno invece, sentiamo un gran botto e ritroviamo il dipinto a terra. Non c’è nulla che non va nel chiodo e le finestre erano chiuse, quindi non può essere stato il vento. Il quadro è caduto e basta.
Una volta rimesso al suo posto chi ci da la sicurezza che quel dipinto non cadrà più? Gli attacchi di panico sono così, come un quadro sospeso.
A volte arrivano in mezzo alla notte, altre volte mentre passeggiamo per strada. Senza alcun segnale di preavviso: il quadro cade e il panico arriva.
Di solito dura molto poco, ma fa davvero male. Tutto diventa confuso. Il cuore batte a mille ed è come se ci avessero pugnalato allo stomaco, mentre la paura prende il controllo e ci sentiamo schiacciare.
Quando succede la prima volta si viene tormentati da un pensiero: “e se dovesse accadere di nuovo?”
Così il timore diventa più grande. Una preoccupazione costante che non può far altro che peggiorare le cose.
Non possiamo passare tutta la vita a fissare il quadro in attesa che cada. La terapia ci insegna a tornare alla normalità. A spostare lo sguardo verso ciò che conta e capire che a volte i quadri vanno semplicemente lasciati nel posto a cui appartengono: in bilico, sui chiodi.
Mentre la vita va avanti e possiamo coltivare la nostra serenità.