Tanti anni fa, una persona a me molto cara mi raccontò una storia. Mi disse che era una metafora zen che aveva trovato in un libro. Forse la riporterò con qualche errore, ma ricordo che suonava più o meno così:

C’erano una due monaci. Il primo era giovane, alto, prestante, passava tutto il giorno ad allenarsi fisicamente ed era considerato da tutti il migliore in qualunque disciplina. Il secondo, invece, era più anziano, aveva vissuto un’infanzia di povertà e privazioni, il che lo aveva lasciato fisicamente debole , leggermente zoppo ma smisuratamente saggio.

Un giorno, il monaco giovane si stava vantando di quanto avesse padroneggiato l’arte del nuoto in tutte le sue forme, e di come nessuno sarebbe stato mai in grado di batterlo. Improvvisamente il monaco più anziano rimproverò con severità la superbia del ragazzo, il quale si sentì molto umiliato poiché sapeva di essere il migliore.

Fu così che l’anziano decise di sfidarlo ad una gara di nuoto, lo sbigottimento dei compagni monaci fu incredibile.

Il giorno dopo tutto il monastero si era radunato sulla riva del grande fiume che scorreva poco lontano. Tutti erano in fermento per l’imminente sfida. Il giovane si era riscaldato e sembrava più in forma che mai, mentre l’anziano, zoppicante e tremante, faceva quasi fatica a restare in piedi.

Il giovane, preso dalla sua baldanza, si mosse per primo:

Si gettò nel fiume con un lunghissimo tuffo, subito dopo iniziò a nuotare contro la forte corrente del fiume. Nonostante l’impetuoso scorrere dell’acqua, il giovane era davvero un nuotatore eccelso e proseguì, bracciata dopo bracciata, nel suo intento. Arrivò molto lontano, ma dopo un po’ la corrente iniziava ad essere troppo forte e si arrese. Una volta tornato indietro si vantò con gli altri monaci che nessuno sarebbe mai riuscito in un’ impresa simile. Il vecchio, d’altra parte, era troppo mal messo per poter affrontare una sfida così ardua.

L’anziano si complimentò con il giovane, dopodiché si tolse la tunica e si diresse lentamente verso l’acqua del fiume. Si immerse con pacatezza e serenità, e si lasciò cullare dalla corrente.

Nessuno vide mai più l’anziano monaco.

Alcuni dicono che sia arrivato fino all’oceano.

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