Isolamento: non dimentichiamo le conseguenze psicologiche!

L’anno appena passato e l’isolamento causato dalla pandemia hanno avuto, e continueranno ad avere, inevitabili conseguenze sulla vita di ognuno di noi, questo è certo. Ma se preservare la salute fisica è importante, non dobbiamo dimenticare che la salute psicologica ha la stessa rilevanza.

I danni psicologi di chiusure e distanziamento sociale

Smart working, chiusura delle scuole, distanziamento sociale e mascherine sono misure necessarie per combattere il coronavirus, non c’è dubbio. Ma dobbiamo soffermarci anche sugli effetti che tutto questo avrà sulla nostra psiche.

Ovviamente tra quelli che ne risentiranno maggiormente sono bambini e ragazzi, ma per tutti questo isolamento può portare a diverse conseguenze psicologiche, alcuni delle quali piuttosto gravi. Dalla sindrome della capanna alla più “comune” depressione, i casi di problemi a livello psicologico sono aumentati vertiginosamente durante il 2020 e i primi mesi del 2021. L’essere umano è un “animale sociale”. Per questo motivo la socialità, l’incontro con gli altri è qualcosa di fondamentale durante lo sviluppo ma anche per il mantenimento della salute mentale negli adulti.

Cosa fare per attenuare le conseguenze dell’isolamento

L’isolamento, l’incertezza per il domani e la paura possono causare danni che in alcuni casi si rivelano anche molto gravi. Per questo motivo è importante fare il possibile per attenuare le conseguenze di questa situazione. Ecco qua per voi tre semplici consigli:

  • Concentrarsi su quanto è possibile fare anzi che focalizzarsi solo su quanto ci è negato. E’ vero, pensare alla vita “pre-covid” può far crescere un forte senso di nostalgia, ma è importante focalizzarsi su quello che ci è permesso fare nonostante le restrizioni. Non pensiamo quindi che non si può andare a mangiare una pizza di sabato sera, ma concentriamoci sul fatto che il sabato pomeriggio è possibile fare una bella escursione in montagna. In questo modo l’entusiasmo e la voglia di fare supereranno la depressione causata da divieti e restrizioni.
  • Accettare che questa è la nuova normalità. Il problema esiste e non può essere ignorato, ma se inizialmente pensavamo che fosse una questione temporanea di qualche settimana adesso dobbiamo accettare che questa sia la nostra nuova normalità e per quanto possibile e permesso continuare la nostra vita con serenità. Vivere nel terrore porta solo a rinchiudersi ancora di più e non potersi godere le libertà che abbiamo.
  • Mantenere i contatti con amici/parenti/colleghi attraverso i telefoni/computer e quant’altro. Non è certo come uscire e incontrarsi, ma è fondamentale mantenere i contatti, tramite telefono, videochiamate o quant’altro. cercare di isolarsi il meno possibile.

Questi sono tre piccoli e semplici consigli che però possono sicuramente fare la differenza. Quello che consiglio però a chiunque si senta male o a disagio per questa situazione è di non avere paura e di non vergognarsi di farsi aiutare da un professionista, perchè i danni causati da questa situazione potrebbero vedersi anche tra anni.

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