Come vincere la paura di vivere?
Le persone cercano sempre cosa possa risolvere i problemi della loro vita. E questo è tipico di una mente logica, di un modo di pensare la vita, di ragionarla. Ma certe domande sono poste male, è come chiedere a una persona se ha paura di morire, è una domanda sciocca, è una domanda posta male. La psicoterapia dovrebbe invece insegnare a porre le domande corrette: hai paura di vivere? Perché se tu dai risposta a questa domanda, non penserai più alla morte. Se tu concentualizzi la vita dicendo: “voglio vivere, non voglio proteggermi dalla vita” capirai che tutto quello che possiedi, le piscine, i soldi, sono solo qualcosa che esponiamo per proteggerci dalla vita. Ma quali sono le esperienze da cui vogliamo proteggerci? La perdita delle persone che amiamo, un tradimento, una madre che non riconosciamo più per colpa dell’Alzhaimer.
Da queste perdite possiamo imparare molto, grazie alla sofferenza diventiamo parte del mondo.
Ma proprio quando perdiamo qualcosa è il momento in cui incontriamo qualcosa di ancora più profumato. E questo è l’unico modo di trovarci dopo venti o trent’anni seduti su una panchina a sorridere quando dei bambini fanno confusione. Non potrai mai spiegare a loro cosa è giusto o sbagliato perché non lo capirebbero mai. Può capire soltanto uno che ha vissuto come te, il motivo per cui sei in pace.
Perché la vita si può solo vivere, non si può spiegare. E quando l’hai vissuta perché hai accettato di viverla e anche di morire, allora sei in pace. Sarai felice perché hai vissuto, perché hai imparato ad essere felice nelle sofferenze, sono quelle che hanno dato un senso alla tua esistenza. Hai cambiato la storia, il senso dell’esistenza, le domande dell’esistenza. Quando cambiano le domande, cambia il modo di concepire l’esistenza stessa, tutto ciò che è la tua vita.
In qualche modo è la direzione dei nostri passi che dobbiamo cambiare, non è cosa mi rende felice, ma che domande mi pongo e come le faccio le cose, non che cosa devo fare.