Ieri sera sono tornato a casa presto e sono andato con mio figlio al parco. C’era il cielo stellato, ed eravamo soli, noi due ed il cielo stellato, non c’era nessun altro.
Per me è stato un momento magnifico e sapevo che non potevo trattenerlo. Ho detto, Matteo, sai che ti amo. Sai perché ti amo?
Perché questo istante sta fluendo, perché sta passando, perché non è determinato.
E lui mi dice, anche io ti voglio bene, ti amo papà, mi chiede, dove ti trovo quando non ci sarai più?
Li mi sono commosso e ho detto: “Quando amerai qualcuno più di te stesso, li mi troverai.”
Poi ho guardato il cielo stellato e gli ho detto, ricordati che il mondo è solo un tuo riflesso.
Se trovi il tuo modo di camminare, il tuo modo di osservare il mondo, ti renderai conto che sei già arrivato guardando un cielo stellato.
Perché se guardi il cielo stellato dai coscienza a quel cielo. E se lo fai, hai esaudito il senso di un esistenza, il senso della nostra vita.
Perché forse il senso era cambiare il modo di osservare il mondo ed il cielo stellato, dargli coscienza.
Più diventi una persona con una consapevolezza profonda e più l’universo diventa consapevole.
Sai come la penso, se con un cannocchiale guardi il mondo, quel mondo lo stai osservando con i tuoi occhi, e quando quel mondo ti osserva, lo fa con i tuoi occhi, quindi sei tu.

Se dai consapevolezza al cielo stellato, la tua vita prende maggiore consapevolezza.

L’occhio dell’universo, la coscienza dell’universo, quel piccolo puntino sparso nell’universo, che è il battito cardiaco dell’universo, attraverso lo sguardo delle persone.
Quindi Matteo, se troverai qualcuno da amare più di te stesso, mi troverai.
Poi l’ho ringraziato, sia lui che mia figlia Giorgia. Perché sono stati l’unico modo per uscire dal mio egoismo e far parte del mondo.
Li ho ringraziati perché proprio il fatto di averli amati mi ha permesso di uscire dal mio individualismo, per farmi capire che io sono parte del mondo e che se è così il mio compito è dare coscienza al mondo, e questo lo posso fare solo guardandolo diversamente, con un livello cerebrale e spirituale diverso.
Trovare un modo diverso di camminare, di vivere, di rendere bello il mondo senza afferrarlo, perché se afferri il mondo afferri anche te stesso, invece se lasci libero il mondo tu sarai libero di fluire.

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