Viviamo in una società in cui, quando non si ha successo, i tentativi falliti non vengono accettati. Si punta sempre alla perfezione, ad una vita senza sofferenze, senza ostacoli. Così facendo, però, i fallimenti vengono eliminati quando in realtà affrontare questi fallimenti anziché cancellarli è fondamentale.

Un sottobosco da cui può rinascere la vita

Quando cammino nei boschi rimango sempre colpito dal sottobosco. E’ la parte che attira maggiormente la mia attenzione perché rappresenta il punto dove la vita e la morte si incrociano. Le foglie morte, cadendo, danno vita a quella struttura poco piacevole alla vista, che non piace a nessuno e allora tendenzialmente cerchiamo di rimuoverla, per non vederla.
Se noi rimuoviamo il sottobosco, abbiamo alberi grandi, belli e circondati da un ambiente piacevole. Ecco però che a un certo punto, inevitabilmente, arriverà una tempesta e l’albero cadrà. Questa volta però non ci sarà alcun sottobosco a reggere l’albero durante la caduta e, anzi, cadendo porterà con sé altri alberi con un effetto domino, a cascata. Il dramma in tutto questo è che sotto non ci sarà alcuna struttura che possa permettere la rinascita, perché questo era il compito del sottobosco.

I nostri fallimenti ci aiutano ad affrontare le tempeste future

Se ci pensiamo attentamente questa è una metafora perfetta della nostra vita, della nostra esistenza. E’ un aspetto tipico di società come quella in cui viviamo, che punta sempre alla perfezione, alle sicurezze, alle certezze, a un mondo in cui tutto è chiaro. Viviamo per non soffrire, perché non ci accada mai nulla di imprevisto e, così facendo, togliamo ciò che è “sporco”, continuando a evitare ogni forma di sofferenza. E così diventiamo alberi grandi che continuano a crescere e crescere, ma senza un sottobosco. Quando arriva la tempesta, quando eventi straordinari e inaspettati stravolgono la nostra esistenza, però, non siamo in grado di ricostruire, perché i nuovi mondi sarebbero nati dagli errori, dalle sfumature, dagli sbagli e dalle incertezze. Cercando sempre le cose certe e sicure abbiamo eliminato questi elementi.

Viviamo in un mondo in cui tutto ciò che facciamo è sempre orientato ad una finalità, al perfezionismo, all’utilità ed è morta l’idea di provare, tentare e, perché no, anche fallire. Dovremmo tutti fermarci a riflettere e pensare che sono i tentativi e i fallimenti a dare un senso alla vita e sono proprio questi che la rendono meravigliosa.

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