Fino a che punto è giusto proteggere i figli dalla vita?
Fino a che punto è giusto proteggere i figli dalla vita e dal dolore presente in essa? Chiunque abbia figli si è posto questa domanda almeno una volta nella vita.
L’istinto di qualunque genitore è quello di proteggere i propri figli dalle avversità, dalle sofferenze e dal dolore presente nella vita. Proprio per questo si tende a dar loro fin troppe sicurezze e a togliere loro qualunque parvenza di insicurezza e incertezza.
Ma tutto questo è corretto? Non è facile da una riposta. E’ sicuramente vero, però, che proteggendoli da tutto, non impareranno mai a proteggersi da soli e a vivere appieno la vita. Il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli è quello di donar loro le ali per lanciarsi e volare verso la vita. Incontreranno inevitabilmente dolore e sofferenze, ma senza questi non ci sarebbero nemmeno gioia, felicità e piacere. E’ inutile vivere in una campana di vetro è non godersi nulla di quello che la vita ci può offrire.
Sembra assurdo e paradossale, ma solo spingendo i nostri figli verso l’ignoto e le complessità della vita permetteremo loro di vivere una vita piena.
Un giorno mia figlia mi ha chiesto: “Papà, cosa c’è di peggio della morte?”. Le ho risposto “Il non vivere, perché peggio della morte c’è solo la consapevolezza di non aver mai vissuto veramente”
Vivere implica avere le ali e volare, in questo modo la fiducia in sé stessi diventa la nostra casa.
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