La depressione non è l’effetto di un processo biochimico, ne è la causa

Spesso le persone che soffrono di stati depressivi si chiedono quale sia il loro problema e una domanda che si pongono frequentemente è se la depressione sia o meno un processo biochimico. La risposta è molto semplice: il processo biochimico è l’effetto della depressione, non la sua causa.

La nostra mente va sempre a cercare ciò che già conosce

La maggior parte di coloro che soffrono di questi disturbi sono persone abitudinarie, il cui cervello cerca sempre e comunque l’abitudine e non mostra curiosità.
C’è un esperimento che faccio spesso. Mostro a una persona in questo stato una sedia e domando. “Cos’è?”. L’ovvia risposta è sempre una sedia. A questo punto io posso capovolgere la sedia, metterla sottosopra, ma questa persona vedrà sempre e comunque una sedia.
Questo è un modo “comodo” di pensare la vita. Il problema di chi soffre di stati depressivi è proprio quello di andare sempre a cercare ciò che già conoscono della realtà. Così facendo, però, essa rimane imbrigliata nelle loro stesse strutture interiori. Il risultato di questi processi è un invecchiamento interiore, che porta come conseguenza finale a morire su se stessi.

La realtà si piega solo se è la nostra mente a volerlo

La realtà però può essere vista da un punto di vista diverso. E così se a quella sedia vengono rimosse le gambe e viene fatto un buco circolare nella parte di vimini, essa non sarà più una sedia ma potrebbe diventare un passaggio per un gatto.
Questo significa che chiamare la sedia sedia e la panchina panchina è solo il frutto dell’abitudine a sedervisi e a muoversi in questo modo tutti i giorni. Essa smetterà di essere una sedia o una panchina solo nel momento in cui verrà piegata nella nostra mente, non nel mondo esterno. Una sedia può essere distrutta esternamente, ma se una persona la ha dentro di sé, andrà comunque a cercarla. Allo stesso modo la sedia potrebbe non essere distrutta fuori, ma se una persona internamente la mette in discussione, la modifica dentro di sé e la piega.

E così non c’è nessun bombardamento che può distruggere il mondo, perché esso viene ricostruito in base a come lo conosciamo. La distruzione del mondo avviene da dentro di noi, quando decidiamo di cambiarlo.

E’ uno sguardo sul mondo che ci può liberare da questo stato depressivo.

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