La mia quotidianità mi regala sempre molti spunti di riflessione, è uno dei vantaggi di aver smesso di correre da una parte all’altra a testa bassa.
Qualche giorno fa ero al mercato d’antiquariato cittadino, in piazza. Stavo camminando guardandomi intorno, con i miei figli. Ad un certo punto sono passato di fianco ad una bancarella che vendeva libri usati, mi sono avvicinato e ne ho preso in mano uno. Ho il vizio di prendere oggetti vecchi, sono affascinato dalla storia.
L’ho preso in mano e l’ho annusato. Mio figlio mi ha subito chiesto perché lo stessi acquistando; dopotutto, su libri così vecchi, soprattutto se classici, non ci sono più diritti d’autore, si trovano su internet.
L’ho preso per il suo profumo.
Il profumo di un libro di 100 anni, quante mani passate, quanti occhi, quanti pianti, quanti sguardi. Ho preso la storia di quel libro. L’unica cosa che ci può rendere indipendenti, che ci può emancipare dalle depressione, le fatiche ed i dolori della vita.
Apro la prima pagina, e ci trovo scritta una piccola dedica e sorrido.
Certi ricordi aiutano a sopportare il presente.
Nel cercare di insegnare questa lezione ai miei figli, chiedo loro se ricordano dell’anziano che hanno visto prima, faticare in bicicletta in salita. Mi auguro che tutti sarete anziani, e sarete degli anziani sorridenti se come eredità nella vita vi saranno lasciati ricordi felici.
Vivere il presente è fondamentale, ma se il presente è una salita, può essere di grande aiuto fare un salto indietro con la propria mente e sorridere.
Il più bel regalo che vorrei fare ai miei figli, vorrei lo avessero nel mondo dei sogni; vorrei che potessero ricordare di tanti momenti felici con me ogni qual volta ne avessero bisogno. È l’unico modo per esserci sempre.
Penso che siamo seduti sul passato del nostro futuro.