Quando la vita ci pone di fronte a delle novità, come ad esempio compiti mai svolti prima, esperienze diverse dal solito, fare nuove conoscenze, è normale sviluppare una sensazione di agitazione, per il semplice fatto che “non si conosce, non si sa” una determinata cosa.
E l’ignoto spaventa. La sensazione è sempre la stessa per tutti: agitazione, meglio nota come “ansia”; l’unica cosa che fa davvero la differenza fra le persone è il “modo” in cui la si affronta, l’atteggiamento mentale che si assume per riuscire sia a gestirla che a trarre da essa una sorta di “spinta”.
I problemi difatti sorgono quando una persona si fa sopraffare dall’ansia: essa inizia piccola piccola, come un fiammifero appena acceso, e comincia via via a farsi sempre più forte fino a provocare un incendio che non lascia altro che macerie. Parte dallo stomaco e ti stringe le meningi, si insinua nella tua mente e spegne la luce: tutto buio, entri nel panico e non riesci più né a capire né a fare nulla. L’ansia è una bella signora che ti toglie il fiato: la respirazione non è più involontaria, diventa corta ed affannosa, e di fronte a lei ti paralizzi, la mente si offusca.
Esistono vari tipi di ansia ed altrettante cause da cui essa può prender vita. Una delle più frustranti, e che condizionano maggiormente la vita di una persona, è l’ansia relativa allo scorrere del tempo: essa porta la nostra mente a vedere già il momento della scadenza, tutti i passaggi che devono essere eseguiti per arrivarci ancor prima di iniziare. La paura di non riuscire in tempo e di non farcela aumenta sempre di più. Bisogna aver sangue freddo per affrontarla, ma soprattutto di base ci deve essere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Se tutto ciò viene meno, l’ansia ti divora, ed è anche per questo motivo che provoca più danni alle persone interiormente fragili e sensibili, ma soprattutto prive di autostima. Il “non credere in se stessi” è il presupposto essenziale al fine che l’ansia possa svilupparsi, poiché si avverte l’estremo pericolo che non si riesca a realizzare il proprio obiettivo.
L’ansia dona vita ad una serie di strani meccanismi: quando la si prova è come se si stessero già vivendo le sensazioni che si sperimentano al momento della sconfitta, pensieri negativi, di paura e delusione.il tutto ancora prima di iniziare realmente. Tutte queste emozioni negative ti portano appunto a “negare il successo” della tua impresa, quindi ti impediscono di muovere i primi passi perché la tua mente ha già previsto il finale.
È come non iniziare a leggere un libro perché tanto si ha già visto il film al cinema.
Il danno maggiore dell’ansia è portare una persona a non sfruttare al massimo le opportunità, non riuscire a dare il meglio di sé o peggio non riuscire affatto! Ogni volta che assecondiamo la nostra ansia è come se innescassimo un processo di auto-sabotaggio. Inoltre questo atteggiamento mentale provoca una serie di effetti allucinogeni sulla nostra mente: è come se guardassimo una formica attraverso la lente di ingrandimento, senza sapere di essere di fronte ad un’immagine “virtuale”.
L’ansia ingigantisce qualsiasi problema, deforma la realtà, assegna un proprio giudizio al mondo senza consultarti…..è un perfetto stratega, un giocatore di scacchi con mosse segrete, e per sconfiggerlo bisogna convincersi del contrario di ciò che lui pensa.