Le occasioni le generi tu.
Ciò che ci impedisce di costruire queste occasioni sono i nostri schemi mentali, i nostri limiti, i nostri freni.
Oggi ero in compagnia, eravamo seduti su una panchina, e ad un certo momento vedo un cucchiaino di plastica, di quelli per mangiare il gelato, in terra. Passa una ragazza con un cane e le chiedo se potesse portarmelo via per buttarlo. Un comportamento anomalo, insolito, un comportamento che un cervello che segue le sue abitudini non farebbe mai, perché è esporsi al di fuori del mondo conosciuto. Quando cammini fuori dal mondo conosciuto, ti poni all’esterno, decidi di cambiare prospettiva. La ragazza sorride, accetta di buon grado il compito, mi racconta che sta studiando medicina e che sta facendo la dog-sitter. Chiaccheriamo un po insieme fino a che la ragazza se ne va.
Ho fatto un’azione al di fuori degli schemi ripetuti, abitudinari, e quindi, di riposta, è successo qualcosa al di fuori dell’abitudine.
Non si può sapere cosa succeda prima di vedere i risultati coi propri occhi, ma sicuramente se vogliamo condizioni nuove nella nostra vita dobbiamo comportarci allo stesso modo, dobbiamo uscire dai nostri schemi, mettere in atto scelte al di fuori delle nostre abitudini. Questo tipo di comportamenti, certo, creano risposte inaspettate, imprevedibili, ma creano occasioni; puoi provare a prevedere quello che è già all’interno delle tue strutture neuronali, molto più difficile prevedere in un campo sconosciuto.
Una problematica, legata ai comportamenti fuori dal coro, sono quelli dei giudizi altrui. Ma è la nostra struttura interiore che ci rende immuni ai giudizi. Guardare attraverso una struttura parallela, ti rende osservatore, non osservato. Se mantieni sempre la vecchia struttura, ti avviterai sulla stessa, continuando a chiedere agli altri cosa fare, cosa dire. Se tutti vanno a correre in bicicletta, e tu scegli di fare lo stesso, entrerai in una competizione forte, sempre più difficile, cercando sempre di avere la bicicletta migliore, restringendo i parametri, gli orizzonti, creando rigidità. Sempre meno parole per scrivere la propria poesia.
Costruisci una struttura neuronale, flessibile, cambia i parametri per renderti conto che il limite è di chi ti prende in giro.
Se vuoi creare una vita nuova, un mercato nuovo, un’esperienza nuova, occasioni nuove, impara a muoverti in modo nuovo, le novità arriveranno da sole. Abituati a compiere gesti difficoltosi, contro la pigrizia, per rompere gli schemi, invece di cercare elementi di conferma per quelli preesistenti.