Ho recentemente preso la chitarra in mano, voglio imparare a suonare. Ho tirato una corda, ha emesso un suono. Ho chiesto all’insegnante:”Che suono è questo?” “Un Mi cantino” mi ha risposto.
Per sapere cos’è un Mi cantino, c’è bisogno di qualcuno che lo conosca, altrimenti è solo un suono, poco definibile. Il suono non esiste da solo, c’è, ma viene valutato in base alla propria conoscenza.
Il cervello vede il mondo, lo vede attraverso questo Mi cantino, se lo conosce.
Ora, proviamo ad immaginare che questa nota sia una crepa della nostra vita, una sofferenza, come il momento in cui mia madre mi ha abbandonato, da piccolo. Conosciamo quella nota, la utilizziamo e magari ne siamo spaventati, perché è una nota dolorosa. Ma mi soffermo e mi chiedo:“Qual è il senso della mia ricchezza? Riconoscere quella nota.”
Quando vedo una donna umiliata, un ragazzo che sta male, quella diventa la mia felicità. “Perché”, diresti tu, “ridi delle sventure degli altri?”
No, è che nel riconoscere quella nota sottile, che ho già sentito e interiorizzato e che non tutti possono vedere, io sto suonando la mia musica.
Lo spiego meglio. La maggior parte delle persone suonano la propria musica con tre note. Con solo tre note non puoi fare un capolavoro. Tutti ne hanno a disposizione molte di più, ma ne eliminano alcune, le più dolorose. Questo perché non hanno imparato ad abbinarle, queste note sofferenti, a inserirle in un insieme, a creare un accordo.
Una nota può essere dolorosa. Ma se invece di scartarla impariamo a conoscerla, la assimiliamo, capiamo che se la uniamo ad altre possiamo creare un accordo favoloso, per una bellissima armonia. Dobbiamo andare al di la della nota, è la sua funzione che ci interessa. Dobbiamo andare oltre e capirne il senso.
Crescendo conoscerai molte note, ma le saprai unire solo se avrai imparato a dare loro un senso, magari essendone costretto, non rifiutando la nota dolorosa e facendo finta che non esista, ma abbinandola nel significato. La vita è continuo cambiamento, non facciamoci scoraggiare. Affrontiamo i cambiamenti e diamogli senso.