Fobia Sociale
La fobia sociale è un disturbo d’ansia comune, caratterizzata da un’immotivata ed eccessiva paura di trovarsi esposti al giudizio altrui e di comportarsi in modo inadeguato. La caratteristica essenziale è il forte desiderio di piacere e di essere giudicati positivamente.
“Non riesco a dire quello che penso…”
“Ho paura di essere giudicato e deriso…”
“Mi sento sempre in colpa.. e non riesco a dire di no”
“Mi sento congelato ogni volta devo incontrare qualche figura autorevole …”
“Non riesco a parlare in pubblico…”
“Quando sono in mezzo agli altri mi sento in ansia e immagino cosa potrebbero pensare di me…”
“Devo sempre fare bella figura ed essere approvato da tutti…”
Il fobico sociale controlla e giudica in modo rigido i propri comportamenti durante le situazioni temute. La paura del giudizio altrui si impadronisce del soggetto tanto da fargli perdere il contatto con la realtà e la propria spontaneità.
La fobia sociale è caratterizzata da sintomi somatici quali rossore, tachicardia, sudorazione. L’ansia anticipatoria e la paura della situazione temuta può sfociare anche in attacchi di panico. L’individuo si sente costretto ad evitare le situazioni temute o a mettere in atto una serie di comportamenti protettivi quali l’evitamento del contatto visivo, cercare di non attirare l’attenzione, parlare poco, non esporsi.
Nel 90% dei casi la Psicoterapia fatta da uno psicologo-psicoterapeuta esperto di fobia sociale aiuta chi soffre di questo disturbo psicologico. La psicoterapia deve essere funzionale, basata sulla modificazione degli stati emotivi attraverso esercizi di desensibilizzazione dal vivo e training assertivi e comportamentali.
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Nel mondo occidentale, la fobia sociale è uno tra i più diffusi disturbi d’ansia.
Immaginiamo una donna che odia stare in fila al supermercato perché teme che tutti la guardino. Lei sa che non è vero, ma non riesce a scuotere questo stato emotivo. Ogni volta che ci esponiamo, irrompe il terrore del giudizio e iniziamo a provare ansia. Cerchiamo di nascondere le nostre peculiarità e caratteristiche individuali per accomodarle al giudizio degli altri.
I valori di accettazione, per i quali un individuo viene valorizzato oppure no, sono condivisi all’interno di una società. Spesso sono basati su dogmi, su idee irrazionali che non hanno nulla a che vedere con la realtà. Ecco che elementi e caratteristiche soggettive come altezza, peso, orientamento sessuale, ceto sociale, se valutate non conformi a norme sociali condivise, devono essere tenute nascoste o soppresse. Pena: la possibile non accettazione.
Evitare l’espressione di sé comporta la negazione della nostra libertà e della voce interiore, nonché la realizzazione di quello che siamo. Questo comporta la sempre maggior necessità di approvazione dagli altri. Il giudizio altrui si impadronisce di noi diventando un pensiero fisso che ci accompagna.
Numerose sono le condizioni sociali che ci terrorizzano e tutte sono basate sul perfezionismo e l’accettazione altrui. In ambito lavorativo, è tipica la difficoltà di parlare in un contesto di gruppo, ad esempio una riunione, soprattutto alla presenza di un superiore. L’ansia anticipatoria aumenta, l’attenzione è rivolta alla costante valutazione di sé. Non si è concentrati su quello che si sta facendo o dicendo, ma su come ci si dovrebbe comportare.
Tutto ciò fa perdere la spontaneità dell’azione. Uno studente universitario di fronte ad esami di valutazione tende ad immobilizzarsi, bloccarsi, divenire rosso, sudare. La paura lo avvolge a tal punto da congelare ogni azione e scappare. Un altro giovane vorrebbe partecipare ad eventi sociali, ma pensiero di incontrare nuove persone lo terrorizza , poiché non saprebbe cosa dire. Pensa costantemente a quello che potrebbe succedere. Alla possibilità di essere deriso. Preferisce trascorre il tempo a casa, a guardare la televisione, isolato da tutti.
La casa è considerato l’unico posto sicuro e tranquillo, che non presuppone confronti. Ci sono persone che a causa della fobia sociale conducono una vita invalidata e priva di relazioni sociali. Chi soffre di fobia sociale non riesce a rilassarsi e divertirsi in pubblico. Ci si sente sempre come se gli altri stessero valutando e criticando. E’ impossibile lasciarsi andare, rilassarsi, e concentrarsi su qualsiasi altra cosa, tranne l’ansia.
L’unica “arma” a disposizione è stare lontano da situazioni sociali ed evitare altre persone. Una persona con fobia sociale ha la sensazione che gli altri lo stiano notando in ogni movimento e criticando per ogni pensiero.
Una delle situazioni più difficoltose è incontrare persone considerate “figure di autorità”. Soprattutto persone come superiori e supervisori di lavoro, ma anche quasi tutti coloro che sono visti come “migliori” in qualche modo. Le persone che soffrono di fobia sociale potrebbero avere un nodo alla gola e i muscoli facciali molto tesi; sudorazione intensa, tachicardia, tremore..
A differenza di tanti altri problemi psicologici, la fobia sociale spesso non è ben compresa dal pubblico e talvolta nemmeno da professionisti della salute mentale. Raramente nei talk-show televisivi si discute di ansia sociale o di fobia sociale; anche questo rafforza nelle persone socialmente ansiose la convinzione di essere gli unici al mondo con questi sintomi terribili. Purtroppo, senza un certa educazione, conoscenza e cura, l’ansia sociale continua a devastare la vita di molte persone.
La situazione è resa più complicata dal fatto che l’ansia sociale non è una condizione temporanea, che può passare spontaneamente. Se si soffre di fobia sociale un giorno … il gioco è fatto, ogni giorno, per il resto della vita, si dovranno affrontare le conseguenze di questo disturbo, a meno che non la si affronti con la terapia appropriata.
La fobia sociale si manifesta con modalità comportamentali differenti per ogni soggetto.
Le persone con ansia sociale sanno che gli altri non li stanno realmente giudicando, ne sono consapevoli a livello razionale. Ma il tutto si svolge in modo automatico, come se si mettesse in moto un automatismo tra pensieri emozioni e comportamenti del tutto involontario.
E’ proprio questo automatismo che gli psicoterapeuti o gli psicologi esperti devono destrutturare. Di solito questi sentimenti sono legati a pensieri che si intrecciano in un circolo vizioso.
Come si può affrontare la cura dell’ansia sociale?
I metodi terapeutici studiati sono molti, ma le tecniche di rieducazione cognitiva, con numerosi esercizi dal vivo e di concentrazione sul presente, rappresentano l’approccio elettivo. Il modo di affrontare le difficoltà deve cambiare, non bisogna affrontare il problema vivendolo in modo esclusivamente emotivo. Questo ci porterebbe a vivere le nostre ansie perdendo di vista quello che sta realmente accadendo.
Il lavoro di rieducazione prevede una partecipazione attiva del paziente ed un lavoro costante, talvolta noioso, con il fine di cambiare gli automatismi del nostro cervello.
Ciò di cui le persone socialmente ansiose non hanno bisogno è una terapia eccessivamente protratta nel tempo. Serve allenamento e l’applicazione del modello comportamentale che viene insegnato. Bisogna lavorare molto sulla ristrutturazione cognitiva e il cambio di prospettiva; quando i livelli emotivi si saranno abbassati, la persona riuscirà a vedere il problema in modo distaccato e a vivere la realtà per quella che è.